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  • Immagine del redattoreEgidio Marullo

Nel futuro dei ricordi.


Primo Canto alla Macchia 18 novembre 2017

Giù, infondo nel tempo più lontano, giù e più in là. Ero lì con te nel futuro dei miei ricordi. Al di là di te ti ho scelta, al di là di te ho scelto e tu sei rimasta a guardare. Ti avrei portata tra le croste di terra che ora si sta sgranando un poco a farti vedere come si nutre la vita, anche la tua. Ti avrei condotta sul guado a raccogliere violette e asparagi e tutte le erbe che non conosco. La vita l’avremmo adagiata sui nostri petti con la grazia, la forza e l’innata saggezza d’una madre che s’accinge a partorire. Perché entrambi siamo figli legittimi di questa terra. Ecco ora il cielo farsi basso sulla macchia. Mentre ritorno a casa, protetto dal vetro della vettura sento un ricordo vibrare come un fuscello, come fosse lì solo, l’unico tra gli altri fili d’erba a vibrare e torcersi della stessa brezza gelida. Lì tra gli altri verdi, quasi blu il vento l’ha trovato, il mio ricordo lontano da me. Il vento lo trova ed ecco che leggero s’accinge a volare.

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